Si narra che Mufarrag voleva imporre la religione islamica ai Baresi che rifiutarono tale imposizione togliendo, anzi, la fiducia all’Emiro. Questi, nell’intento di riconquistare il favore popolare, decise di misurarsi con un evento temibile che si verificava la notte del 5 Dicembre, quando si diceva che uscissero per strada “due” Befane: una, buona, che regalava doni e dolci; l’altra, cattiva, chiamata “Pefanì” della morte, che segnava con una croce, annuncio di morte, le porte delle case più sventurate e che tagliava la testa con il falcione a chiunque incontrasse sul suo cammino. Mufarrag, armatosi di corazza e scimitarra, alcuni giorni prima della fatidica notte, scese nei vicoli e le corti della città vecchia, avvertendo che egli avrebbe sfidato la “Pefanì” della morte, gridando ai Baresi che erano una razza di fifoni e che questa “Pefanì” avrebbe fatto finalmente i conti con la sua scimitarra.Giunta la notte del 5 Dicembre, Mufarrag scese nuovamente per i vicoli e le corti per affrontare la mortale “Pefanì”, che in effetti incontrò all’improvviso e che, con un rapido colpo di falcione, gli troncò di netto la testa.La testa del turco rotolò per i vicoli e le corti della città vecchia, fino a conficcarsi nell’architrave di via Quercia n.10.Nella zona si riteneva che aleggiasse lo spirito inquieto del “Turco” e gli abitanti, specie i pescatori, nelle prime ore del giorno, ne avvertiamo la presenza. Si dice allora di abbattere la casa in cui si vedeva la testa del Turco e se ne costruì un’altra. Ma dopo molti anni, quando sembrava che tutto fosse tornato alla normalità, una sera d’estate, una vecchietta che abitava in un basso, uscita di casa per il gran caldo, scorse un ragazzo sdraiato su un carro e gli chiese perché fosse ancora in strada così tardi. Quando il ragazzo si girò, la vecchia riconobbe di nuovo il “Turco”, che andò a rioccupare con la testa il suo posto di via Quercia n.10. inutile dire che la donna morì di spavento e che lo spirito del “Turco” senza testa tornò a vagare lì intorno(ma nessuno l’ha più visto !!!)
QUESTA LEGGENDA, LEGATA ALLA TRADIZIONE POPOLARE, E TRAMANDATA DA SECOLI. ESSA CONTIENE COMUNQUE UN PIZZICO DI VERITA: IL FATTO CHE BARI ABBIA SUBITO DALL’840 UNA DOMINAZIONE ARABA CHE DURO 30 ANNI, DIVENENDO SEDE DI UN EMIRATO DIPENDENTE DA BAGHDAD. LA STORIA “DE LA CAPE DU TURCHE” SI RIFERISCE PROPRIO A QUESTA EPOCA E AD UNO DEI 3 EMIRI ARABI DI BARI: “MUFARRAG”, CHE TENTO DI SOSTITUIRE LA FEDE CRISTIANA CON LA RELIGIONE MUSULMANA .